Dopo Report, scoppia il "caso" Sardegna

Dopo la puntata di Report andata in onda Lunedì sera, la Procura apre una inchiesta per epidemia colposa in seguito all'apertura delle discoteche in Sardegna lo scorso Agosto che parrebbero essere diventate dei veri e propri focolai di Coronavirus. 

Il dibattito sulla necessità di aprire o meno le discoteche, in Sardegna e nel resto d'Italia è andato avanti per mesi, tra chi si diceva del tutto contrario e chi invece restava possibilista. 

Intanto, nella scorsa puntata di Report, come dicevamo, il programma ha ricostruito le vicende e le pressioni che hanno indotto la politica a optare per strade pericolose in senno all'epidemia. Per chi se la fosse perso, sul sito di Raiplay, è possibile rivedere la puntata di Report di lunedì 9 novembre (puoi trovarla Qui). Sempre nel corso della puntata Report evidenzia come dal 7 agosto, in seguito al DPCM emanato da Giuseppe Conte, il Presidente del Consiglio chiudeva le discoteche, lasciando facoltà alle singole Regioni di adottare provvedimenti diversi. Così, l'11 agosto il Governatore della Sardegna Christian Solinas, adotta un'ordinanza (ORDINANZA N. 38 DELL’11 AGOSTO 2020) che invece le manterrà aperte sino alla fine del mese ovvero il 31 agosto, ordinanza che verrà poi revocata il 16 agosto. “Si trattava di lasciare aperte le discoteche solo qualche giorno in più, fino a Ferragosto: lo sapevamo che i contagi stavano salendo, abbiamo rischiato” dichiara Angelo Cocciu, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale. Non volevano tenerle aperte fino al 31 agosto, “così avremmo ammazzato la Sardegna”: era “solo” questione di uno o due giorni. 
Sono parole dalle quali si dissocia Ugo Capellacci, ex Governatore e ora deputato e coordinatore di Forza Italia in Sardegna che definisce le dichiarazioni di Cocciu "del tutto a titolo personale". 

La Procura di Cagliari apre una inchiesta e vuole vederci chiaro sulla faccenda Seppur non risultino ancora iscritti nel registro degli indagati, il reato ipotizzato e quello di epidemia colposa. Il provvedimento è stato predisposto dalla Procuratrice Maria Alessandra Pelagatti e dal Procuratore aggiunto Paolo De Angelis. 

La Sardegna, da una situazione di Covid Free Zone in cui versava prima dell'estate, è divenuta una dei focolai principali che hanno caratterizzato l'estate italiana, con numerosi vip che dichiaravano di essersi presi il virus in Sardegna, rimpalli tra le Regioni per l'effettuazione di tamponi (chi diceva in partenza dalla Sardegna e chi sosteneva andassero fatti invece all'arrivo), e la triste nomea - per fortuna durata poche settimane - di sardi untori, nonostante il virus ce lo avessero importato con la voglia di movida a tutti i costi e la necessità di rendere le proprie vite normali almeno durante l'estate. L'alto prezzo del menefreghismo italiano lo stiamo pagando tutti, sardi e non, proprio ora, alla vigilia di nuove restrizioni che "coloreranno" d'arancione nuove Regioni italiane. Con tutto ciò che ne consegue per la salute pubblica, l'economia ed il contesto sociale. 

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