
Il ricco patrimonio archeologico della Sardegna testimonia e scandisce la presenza dell'uomo sull'isola nelle diverse epoche storiche.
Sono numerose, infatti, le opere architettoniche ed i monumenti megalitici presenti su tutto il territorio sardo, oltre ai tantissimi reperti recuperati durante gli scavi archeologici eseguiti dagli esperti archeologi nel corso dei decenni del loro lavoro.
Si hanno tracce di insediamenti risalenti al Paleolitico nella zona settentrionale dell'isola, anche se gli studiosi concordano che venne abitata stabilmente solamente a partire dal Neolitico. Numerose grotte ci raccontano, attraverso quanto rinvenuto, frammenti di vita delle popolazioni dell'epoca, le loro abitudini, le loro giornate, ma c'è ancora tantissimo da svelare nella storia della Sardegna.
Sull'isola i Menhir tutt'ora presenti sono circa 250, le Domus de Janas circa 2500 e i Nuraghi circa 7000, disseminati da nord a sud, e testimoniano con le loro peculiarità, l'andamento della vita in Sardegna, passando per epoche fiorenti e periodi di declino, sino al periodo delle invasioni da parte dei popoli che dominavano il Mare Nostrum e che vedevano nella Sardegna un punto strategico per manterene l'egemonia su tutto il bacino del Mediterraneo stesso.
Classifichiamo il patrimonio archeologico sardo come segue:
- Domus De Janas
Antiche tombe ipogeiche scavate nella roccia, risalenti all'età neolitica. - Dolmen e Menhir
I dolmen, sepolture magalitiche, e i menhir, monoliti conficcati verticalmente nel terreno. - Nuraghi
Costruzioni architettoniche megalitiche della cultura nuragica, sono uno dei simboli della Sardegna. - Tombe dei Giganti
Maestose opere funerarie megalitiche, luogo di culto in età nuragica. - Pozzi e fonti Sacre
Santuari sotterranei della civiltà nuragica per il culto delle acque. - Altri Siti Archeologici
Le più importanti testimonianze fenicio-puniche e romane dell'isola.