Castello di Medusa o Agugliastra

Il Castello di Medusa o di Agugliastra è un castello medievale che si trova all'entrata sud del paese di Lotzorai nella SS.125 (Orientale sarda), precisamente su una collina che in passato veniva usata per proteggere e controllare il litorale. Nell'alto medioevo, il castello veniva chiamato Ogliastri Castrum ed è stato vittima di molte influenze di popoli, probabilmente per la sua posizione geografica, perfetta per la difesa della pianura e dei nemici che arrivarono in direzione del mare.

Secondo alcuni studi, il castello di Medusa è stato un luogo di culto nell'età nuragica e fenicia, poi successivamente conquistato dai punici e dai romani, che lo avevano convertito in presidio militare per proteggere anche il Sulpicius Portus (Porto Romano di Sulci nello stagno di Tortolì) e poi quella bizantina e giudicale, sempre per difesa del territorio dai nemici. Nell'anno "M"(Mille), con il controllo dei Giudici di Cagliari, furono costruite le mura, subito distrutte dagli invasori saraceni e ricostruito nel 1052.

In un periodo impreciso diventò proprietà dei Sismondi, una famiglia pisana che occuparono successivamente il nome di Giudici d'Ogliastra. Nel 1257 il Giudice Giovanni Visconti di Gallura ricostuì il castello quando si impadroni anche del Giudicato d'Ogliastra. L'anno dopo, passò ai Visconti di Genova e poi di nuovo, nel 1308 ai pisani. L'epoca aragonese arrivò nel 1324, quando il marchese Francesco Carroz, assediò la Sardegna e quindi anche l'Ogliastra, distruggendo il castello. Da qui, nel 1366, la regione intera diventò giudicale fino al 1409, dove il capitano Berengario Carròs di Quirra lo riconquistò.

Secondo il documento "Carta della Sardegna di Sigsmondo Arquer del 1558, il castello era vasto. Presentava due torri a pianta rettangolare e un alto mastio conico centrale. Del castello, oggi sono rimaste solo le rovine, avvolte purtroppo, da una fitta vegetazione. Questo comunque è facilmente accessibile per visitarlo.

Curiosità sul Castello di Medusa:

secondo una leggenda, si racconta che abbia soggiornato la principessa di Navarra, costretta a fuggire per un amore impossibile con un servo del castello. Il padre di lei, un sovrano non identificato nella legenda, non daccordo dell'amore della figlia, la rinchiuse nella torre del castello per punirla. Ma lei una notte, fuggì, mentre le guardie dormivano, e si recò verso la spiaggia dove incontrò l'amato che l'aspettava con un imbarcazione, sperando, dopo imbarcati, di trovare una terra dove rifugiarsi e vivere con il proprio amato. Ma una tempesta mise in serie difficoltà la navigazione, portando gravi danni all'imbarcazione e rischiando la vita delle due povere persone. Ma da qui, la principessa, si mise a pregare la Madonna, promettendo, in caso di salvezza, la costruzione di una chiesa a lei dedicata. Le preghiere si esordirono, le acque del mare agitato si calmarono e le nubi sparirono, permettendo alla principessa e all'amato di toccare terra sani e salvi. L'attracco si verifico precisamente nel territorio di Santa Maria Navarrese, dove appunto si trova la chiesa della Madonna di Navarra.

Foto di Matteo Loddo

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