Poco distante dall'Anfiteatro Romano di Cagliari, nella così chiamata valle di Palabanda, sono ancora visibili i resti della Villa di Tigellio.
La Villa di Tigellio, risalente al II secolo d.C., originariamente, ovvero al momento della sua scoperta intorno ai primi anni del 1800 , veniva considerata come la dimora del poeta e musico sardo Tigellio, citato anche da poeti e filosofi romani, ma successivamente si capì che in realtà l'attuale sito di Villa Tigellio comprendeva un insieme di tre abitazioni, indipendenti ma confinanti tra loro.
La prima era la casa degli stucchi, chiamata così per la grande quantità di stucchi presenti che ornavano gli interni dell'abitazione e la rendevano una casa di lusso, sicuramente appartenuta a qualche famiglia agiata del tempo, caratterizzata anche da un atrio ancora in buono stato. La seconda, era invece la casa del tablino dipinto, chiamata così per la presenza di affreschi alle pareti. Della terza inevce, si é portato alla luce solamente il tracciato dei muri. Le case non avevano finestre che davano all'esterno, ma tutte le finestre e i lumi erano rivolti verso i cortili interni, per compiere una vera e propria separazione netta con la vita della gente comune e più povera.
Le tre dimore e il cortile interno erano cinte da un portico del quale rimangono oggi alcune colonne. Sono ancora visibili i resti di una piccola struttura termale, di alcuni mosaici nei pavimenti, e un bellissimo pavimento in marmo bianco legato dal cocciopesto.
Biglietto d'ingresso: 3 Euro
Per maggiori informazioni:
Villa di Tigellio
Via Carbonazzi ang. Via Tigellio