Il Palazzo Boyl deve il suo nome alla celebre famiglia veneziana che arrivarono in Sardegna intorno al 1300, in pieno periodo giudicale.
La costruzione dell'edificio, secondo alcuni studi e ipotesi, risalirebbe proprio a questi anni come dimostra la struttura originaria fatta in laterizio pieno ed archi a sesto acuto di influenza architettonica gotico aragonese. Durante il corso degli anni, l'edificio subì diverse modifiche e ristrutturazioni divenendo la casa della famiglia Vacca sino alla fine del 1700, quando passò tra i possedimenti della famiglia Boyl in seguito all'unione tra la nobile Vacca Salazar ed il marchese Vittorio Boyl.
In questo frangente, il palazzo venne ristrutturato in stile neoclassico piemontese e veniva usato principalmente come residenza estiva, ospitando in seguito diversi personaggi illustri dell'epoca tra i quali Carlo Felice e Carlo Alberto, Re di Sardegna, ed il bibliotecario del Re di Francia.
All'interno del palazzo è ora allestito il Museo del gioiello e del costume sardo, mentre all'esterno, nel cortile, è presente un piccolo anfiteatro. E' ora di proprietà del Comune di Milis.