Allo stesso modo della sua gemella Torre dell'Elefante, anche la Torre di San Pancrazio, rappresenta una delle pochissime costruzioni medievali che sono riuscite a passare lo scoglio del tempo, rimanendo praticamente intatte. L'origine del nome, pare lo si debba attribuire alla stretta vicinanza della Torre con la Chiesa di San Pancrazio, che un tempo sorgeva nei pressi di questo sito.
La Torre di San Pancrazio fu progettata dai pisani e costruita nel 1305, e più precisamente dall'architetto Giovanni Capula per proteggere l'ingresso nord di Castello. Con i suoi quattro piani, supera i 36 metri d'altezza, guadagnandosi il primato di Torre più alta della città, ed essendo posta su una collina a circa 130 metri sul livello del mare, costituisce a tutti gli effetti il tetto di Cagliari.
La sua costruzione avvenne estraendo le pietre necessarie, dalla cava calcarea di Bonaria; si presenta di colore bianco, con tre lati chiusi, ciascuno con un muro profondo circa tre metri aventi delle feritoie strettissime, e un lato libero che si affaccia verso l'interno di Castello e che presenta ancora i ballatoi in legno. Nella porta ad arco, sono visibili le tracce degli antichi sbarramenti, ovvero due saracinesche e tre portoni. All'esterno della Torre invece, si possono ammirare gli stemmi pisani, e la dedica a Giovanni Capula. La Torre può contare sulla protezione di un fossato e di una muraglia barbacane, che la circondano.
Nel corso del tempo, oltre ad avere un ruolo difensivo, la torre assunse il ruolo di magazzino, di abitazioni per i funzionari e di carcere, durante il periodo di dominazione aragonese, sino al 1800. Nei primi anni del '900 venne ristrutturata e le venne restituito il suo aspetto originario: buttato giù uno dei quattro muri, costruito successivamente rispetto agli altri tre, vengono rinforzati i ballatoi, e tutti i sistemi difensivi della torre.
La Torre è visitabile tutti i giorni, eccetto il lunedì.
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