
Questa è la Cagliari che ci piace. Animata di turisti, di volti sorridenti, di bambini che si rincorrono sotto i portici del salotto buono della città, via Roma. Questa è la Cagliari che oggi è, ma che dovrebbe sempre essere. L'arrivo della nave da crociera Costa Serena ha portato in città circa 3500 persone, alcune delle quali hanno deciso di passare qualche ora proprio tra le bellissime vie del centro. Oggi, nonostante la giornata non fosse delle migliori, si poteva respirare un'aria diversa tra le vie del centro. Vedere volti sorridenti, per una volta, anziché le solite facce a mazzabbrutta come volgarmente si suole dire a Cagliari, fa sognare una città diversa. Fa sperare che la felicità di chi viene a trovarci sia contagiosa e ben presto le facce sorridenti da incrociare in mezzo alla via siano le nostre, quelle dei miei concittadini. Sarebbe bello che ogni giorno le vie fossero così affollate, come una qualsiasi città europea. E' possibile che con tutte le potenzialità che ha il nostro capoluogo, veniamo continuamente estromessi da quelle che sono le mete ambite e proposte dai tour operators? Se c'è una colpa a chi dev'essere attribuita? Se ci sono i rimedi, perché non vengono attuati?
Perché non si incentivano gli arrivi dei crocieristi? Basterebbe poco. Basterebbe fornire una serie di servizi che vanno oltre i trasferimenti in bus dalla banchina fino all'esterno del Porto. Dove sono finiti i nostri ragazzi con gli abiti tradizionali sardi che offrivano dolci tipici e spettacolo ai turisti?
Sognare una Cagliari diversa, una Sardegna migliore, è possibile. Basterebbe che chi siede nel Parlamento sardo si dia da fare attuando interventi mirati in ambito turistico, creando così nuova occupazione. Non sono i finanziamenti diretti ai vettori aerei e tantomeno altro tipo di intervento a pioggia, da concedere con una certa cadenza. Occorrono infrastrutture, occorrono servizi nuovi ed il potenziamento dei vecchi. Occorre mettere in moto quel meccanismo che con piccoli investimenti riporti in città turisti con il portafoglio carico. Si, perché buonismo a parte, è questo lo scopo di attirare turismo: far conoscere la nostra terra, la nostra identità, lasciando in cambio ossigeno prezioso per la nostra terra, per i nostri lavoratori e per i nostri giovani, che hanno voglia di fare ma si trovano le strade sbarrate da una burocrazia che non da segnali di cedimento, né di rottamazione.
Occorre una politica mirata al buonumore. Occorre che questo buonumore diventi contagioso di modo che il turista che sbarca a Cagliari o nel resto della Sardegna, trovi nei sardi lo specchio della propria felicità, ed in un'isola talmente bella un angolo di paradiso dal quale mai andare via.
di Salvatore Benvenuti





