Ennesimo nubifragio in Sardegna: Pirri allagata. Ecco la cronistoria degli eventi.

Data evento: 
16-Settembre-2016

Ennesimo nubifragio in Sardegna, nella zona del Campidano, su Cagliari e l'hinterland.

Non è certo un piacere che annualmente si manifestino in Sardegna, nel Campidano e a Cagliari, eventi atmosferici dalla furia devastatrice. Anche quest'anno, dopo mesi di siccità su Cagliari in modo particolare si è abbattuto un vero e proprio ciclone che ha scaricato a terra oltre 7000 fulmini e circa 50 d'acqua in meno di un'ora, allagando la zona di Via Roma, creando ingenti danni al manto stradale in diversi punti della città e mandando COME AL SOLITO sott'acqua la Municipalità di Pirri, che nonostante i recenti lavori (parziali) di messa in sicurezza dal rischio idrogeologico, ha visto le vie del suo centro (Balilla, Santa Maria Chiara, Italia) diventare un torrente con l'acqua che arrivava al metro d'altezza, o forse più. 

Danni anche all'Aeroporto Cagliari-Elmas, al Centro Commerciale di Quartu Sant'Elena e in diverse altre zone dell'hinterland, ma per la Protezione Civile la criticità idrogeologica già dalle 18:00 sarebbe stata assente. Cosa che come tutti avete potuto testimoniare, non è stato. 

 

QUESTA LA CRONISTORIA DELLE ALLUVIONI PIU' SIGNIFICATIVE IN SARDEGNA: 

1795 - Grave inondazione interessa l’abitato di Pirri e le campagne circostanti.

1796 - Il 5 Ottobre una grave inondazione interessa Pirri e le campagne circostanti. Ci furono 6 vittime tra la popolazione.
 
1796 - Il 27 Ottobre, inondazione a Pirri e nelle campagne circostanti

1797 - Inondazione a Pirri senza gravi conseguenze

1847 - Alluvione nel Campidano meridionale con distruzione del ponte della Scaffa.

1856 - E' il 28 Ottobre. Prime ore del mattino: un’alluvione interessa l’abitato di Pirri (alluvione di S. Simone). Si contò una vittima, un donorese che fu trascinato dalle acque con il suo cavallo fino allo stagno di Pauli.

1867 - Alla siccità nel primo semestre dell’anno seguì l’invasione delle cavallette ed infine si verificò un inondazione che causò, a Pirri, una vittima nei pressi della Via Chiesa.

1868 - Grave inondazione dell’abitato di Selargius con distruzione di gran parte della cittadina. Seguirono la carestia e le epidemie di malaria e colera.

1869 - Si presentarono ancora fenomeni meteorologici estremi con inondazioni seguiti da siccità per tutto il Campidano di Cagliari.

1881 - Alluvione a Quartucciu: il corso d’acqua chiamato s’Arriu che divide in due il paese esondò provocando innumerevoli danni.

1889 - Ancora il 5 Ottobre, una violenta tempesta colpisce alle sei del mattino tutta l’area di Cagliari ed in particolare i paesi di Pirri, Monserrato, Selargius, Quartucciu e Quartu. Dopo non più di 2 - 3 ore di intense precipitazioni i paesi furono pressoché distrutti e si contarono decine di morti e migliaia di senzatetto. A Pirri vi fu una vittima, una donna di nome Defenza Lecca. Questa alluvione verrà ricordata come la grande alluvione del Campidano di Cagliari, e spingerà il Governo a prendere i primi provvedimenti per la salvaguardia dei centri abitati dell’area a Sud-Est del Campidano.

1892 - La notte tra il 21 ed il 22 Ottobre una violenta perturbazione interessò tutto il Campidano di Cagliari. In particolare vennero colpiti i centri di Assemini, Decimo, San Sperate e Elmas. I danni maggiori si ebbero a S. Sperate che fu letteralmente distrutta. Le vittime furono 200. Anche gli altri centri subirono molti danni materiali e perdite di vite umane ma in misura minore rispetto a S. Sperate.

1893 - La notte tra il 28-29 novembre un furioso nubifragio interessò tutta l’area del Cagliaritano. Pirri fu inondata e le acque raggiunsero il metro e mezzo; la strada per Cagliari fu interrotta e si contarono innumerevoli danni. Le cose andarono peggio per Monserrato, Selargius, Quartucciu e Quartu S.E. sul versante orientale, mentre sul versante occidentale fu colpita Elmas dove si lamentarono 2 vittime tra i residenti, come a Selargius.

1898 - Alluvione nel Campidano meridionale. Come già avvenuto nel 1847, venne distrutto il ponte della Scaffa. 

1929 - La notte tra il 7 - 8 ottobre un forte nubifragio colpì il settore sud e sud-ovest della Sardegna. I maggiori danni vennero registrati a Uta; seguirono Siliqua, Villaspeciosa, Domusnovas, Iglesias, Decimoputzu, Villaperuccio, Vallermosa, Cagliari e Narcao. A Uta si registrarono i maggiori danni in termini umani, con il decesso di una madre e dei suoi due figlioletti. In termini economici i danni vennero valutati in circa due milioni di lire.

1929 -  9-10 Novembre, un'alluvione interessò nuovamente le campagne del Campidano di Decimomannu, già provate dall'alluvione del mese di ottobre, con ingenti danni all’agricoltura.

1930 - 10-14 Febbraio - L'evento meteorologico durò circa 5 giorni e interessò in modo particolare le zone del Campidano di Cagliari, con i comuni di Decimomannu, Uta, Decimoputzu e Villaspeciosa. Dalle ore 06.00 del mattino del giorno 10 Febbraio 1930, un violento temporale durato quasi 12 ore consecutive provocò innumerevoli danni agli edifici ed alle campagne di Decimomannu e Villasor.

1939 - Il pomeriggio del 31 agosto un violento nubifragio provocò una devastante inondazione a Pirri. Il paese fu improvvisamente sommerso dalle acque che in alcune zone superarono i 2 metri. Si contarono 2 vittime: un bambino di 10 anni, Piero Lai, ed un operaio. Altre persone si salvarono a stento aggrappandosi a degli alberi o per l’intervento dei soccorritori. Vi furono oltremodo innumerevoli danni agli edifici ed alla viabilità.

1946 - Notte tra il 26-27 ottobre. Un nubifragio investì il giorno 26 ottobre tutta la Sardegna provocando intensissime precipitazioni su tutto il suo territorio ed in particolare nel settore Orientale e Meridionale nonché nell’algherese. Le piogge cadute sul Campidano di Cagliari, con i comuni di Elmas, Assemini, Sestu e Monastir, raggiunsero intensità notevoli (fino a due millimetri al minuto). Gli effetti più disastrosi si ebbero nella zona di Sestu e Elmas, dove una enorme massa d'acqua dovuta alla piena violenta e al conseguente straripamento del rio Marreu, investì i centri abitati travolgendo le abitazioni e provocando una quarantina di vittime. Le umili costruzioni di fango non riuscirono a frenare l'ondata che colpì maggiormente anziani e bambini. Le piogge in questa zona cominciarono a cadere verso le 22,00 del 26 ottobre mentre verso le 23,30 dello stesso giorno l'ondata di piena attraversò Sestu dirigendosi verso Elmas, per poi deviare in direzione NW-SE proseguendo verso lo stagno di Santa Gilla, nel quale si trovarono nei giorni successivi buona parte dei cadaveri. A Sestu il livello delle acque raggiunse i due metri, ben poca cosa rispetto ai quattro metri registrati ad Elmas, dove successivamente alla prima ondata, le acque si stabilizzarono su un'altezza di un metro circa.

1951, 15-19 ottobre - La pioggia cadde dal 15 sino al 19 ottobre, smettendo nel meridione dell'isola e proseguendo verso l’Ogliastra e il sassarese per qualche giorno. Nel cagliaritano i danni più ingenti furono a Flumini di Quartu e a Capoterra, dove furono allagate le campagne per un totale di 1200 ettari.

1953, 16 marzo - Diversi temporali allarmarono le popolazioni della Sardegna ed in particolare a Cuglieri, a Decimomannu e nell'Ogliastra, dove si era ancora alle prese con i danni provocati dal maltempo del 1951.

1957, 22 gennaio - L'evento interessò l'Ogliastra, i paesi del Gennargentu, la zona di Serramanna e quella dei monti del Sulcis nonché il Campidano di Cagliari. A Cagliari si registrano 108 mm di pioggia. I danni più ingenti si ebbero nelle campagne di Serramanna.

1961, 22 - 23 novembre - L'evento interessò diversi comuni del Campidano di Cagliari e della piana del Cixerri tra cui Decimomannu, Decimoputzu, Assemini, Uta, Elmas, Sestu, Capoterra, Siliqua, Villasor, Villaspeciosa e la zona industriale di Macchiareddu. Le precipitazioni ebbero inizio nella giornata dal 22 e terminarono in pratica il giorno successivo.

1965, 17-18 e 25 ottobre - Dopo le piogge intense del 17-18 che colpirono le regioni settentrionali ed orientali dell’Isola i fenomeni si localizzazione nella giornata del 25 nel Campidano di Cagliari coinvolgendo oltre al Capoluogo anche i comuni di Uta, Assemini, Capoterra e Pula dove vi furono ingenti danni e molte furono le operazioni di salvataggio.

1985, 28-29 ottobre - Le precipitazioni iniziarono nella zona di Cagliari e Capoterra, nella notte tra sabato 27 e domenica 28 Ottobre; smisero durante la giornata del 28 per riprendere verso le 13 del giorno successivo con uguale intensità. Le piogge del giorno 29 interessarono invece la zona del Sarrabus.

1986, 14-17 ottobre - Le zone interessate furono il Cagliaritano e Capoterra, già colpite dall'alluvione del 1985, con la differenza questa volta il nubifragio fu molto più violento, con precipitazioni assai elevate, accompagnate da isolate trombe d'aria. La piena del rio Santa Lucia fu responsabile dell'inondazione della piana di Capoterra-Poggio dei Pini-Saline Contivecchi-Maddalena spiaggia. Determinante anche l'apporto di una certa quantità d'acqua del rio Cixerri, il quale però riuscì a trovare immediatamente sbocco a mare, attraverso lo stagno di Santa Gilla. Da un certo punto di vista si osservò che il merito di aver tenuto distinti i due corsi d'acqua (il rio Santa Lucia e il Cixerri), spettava ai vecchi canali delle saline.

1988, 1 ottobre - L'evento interessò le zone di Teulada, Domusdemaria e Pula. Le fortissime precipitazioni localizzate in precisi versanti montuosi, iniziarono nelle primissime ore del giorno 1 ottobre. Nel volgere di poche ore sull'impervio canalone che costituisce il letto del rio Mannu, si riversò una vera e propria valanga d'acqua, proveniente dalle quote più elevate di Punta Sebera e Punta Calamixi. In queste cime per tutta la notte violenti temporali avevano ingrossato i torrenti, provocando inoltre numerosi fenomeni franosi che avevano immediatamente avuto ripercussioni sul naturale deflusso delle acque.

1990, 9 ottobre - Un'ondata di maltempo colpì la provincia di Cagliari ed in particolare le zone attorno al capoluogo quali Capoterra, Uta, Assemini, San Sperate, Sestu, Dolianova e del Sulcis (Carbonia, San Giovanni Suergiu, Tratalias). A Capoterra i danni all'agricoltura furono notevoli ed in particolare vennero compromessi i raccolti di colture pregiate; il danno maggiore fu comunque la distruzione pressoché completa di decine di serre.

1999, 11-12-13 novembre - Un'ondata di maltempo colpì la provincia di Cagliari ed il Sarrabus. La violenta perturbazione provocò un’alluvione che colpì Capoterra, Assemini e Uta: i danni furono ingentissimi e ci furono 2 vittime. In 8 ore caddero 376 mm di pioggia.

2002, 9 ottobre - Un nubifragio si abbatte su Cagliari ed interland. A Pirri l’onda di piena provoca innumerevoli danni e pone a serio rischio la vita dei cittadini. In venti minuti cadono 28 mm di pioggia.

2002 - L'11 novembre, a poco più di un mese dal precedente nubifragio, una nuova violenta perturbazione si abbatte su Cagliari ed hinterland provocando ancora una volta gravi allagamenti a Pirri e Monserrato.
 
2004 - E' il 6 dicembre el intense piogge colpiscono tutta l'isola. A farne le spese maggiori è Villagrande Strisaili in Ogliastra, dove caddero in poche ore oltre 500 mm di pioggia provocando ingentissimi danni e la morte di due persone, nonna e nipotina, rimaste nel cuore di tutti i sardi.

2005 - Il 5-6 aprile un nubifragio investe diverse aree del sud Sardegna provocando numerose inondazioni e ingenti danni all'agricoltura ed alle attività. Le zone maggiormente colpite si trovano in territorio di Pula, Domusdemaria, Sarroch e Capoterra. Inondazioni anche a Solanas.



 

 

 

2005 - Il 13 Novembre l'ennesimo nubifragio si abbatte su Cagliari ed hinterland, e Pirri viene nuovamente inondata dalle acque che superano il metro d’altezza.

2006 - 25 Settembre. Un violento nubifragio si abbatte su Cagliari ed hinterland durante la notte ed il primo mattino (24-25 Settembre). Pirri viene duramente colpita con le acque che invadono una buona parte del centro abitato.

2006 - 13 Novembre. Alle ore 12.00 un nubifragio si abbatte sulla città di Cagliari e sul suo hinterland causando innumerevoli allagamenti. Per la prima volta la protezione civile riesce ad intervenire preventivamente in alcune aree ad alto rischio.

2007 - 4 Maggio. Intense precipitazioni determinano numerosi allagamenti nel territorio di Pula.

2008 - Mattinata del 22 ottobre. A Capoterra e nell’hinterland cagliaritano ci si sveglia sotto una incessante e violenta pioggia dovuta ad una cellula temporalesca stazionaria su queste zone. Gravi gli allagamenti a Capoterra (Poggio dei Pini, Frutti D’oro II, Su Loi), Pirri e Monserrato. Allagamenti anche nelle campagne di Sestu ed Elmas. In territorio di Capoterra, tra Poggio dei Pini e Fruttidoro II; muoiono annegate 4 persone. Un’altra vittima viene segnalata a Sestu.

2013 - Novembre. Colpita principalmente la zona di Olbia e la Gallura, si contarono 16 morti ed oltre 2500 sfollati a causa della pioggia. Caddero circa 450mm di pioggia in Sardegna, in sole 12 ore. Ingenti i danni anche nel Campidano, con allagamenti a Pirri. Vittimi anche a Torpè, Onanì e Uras. 

2015 - Il 22 Luglio, soli 15 minuti di pioggia hanno messo in ginocchio ancora una volta Pirri 

 

(cronistoria parzialmente tratta da geologi.sardegna.it - Nelle immagini: Piazza Italia a Pirri nel 2013 fonte fenomenitemporaleschi.it)

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